Tuesday, November 28, 2006

Siamo due, che soltanto.

sms:
Pensavo che con te non mi annoio mai, che mi fai ridere (di me), e che divento quasi semplice. Come se tu stessi diventando le “soluzioni a pagina 84”. A.

E il vento sta cambiando. L’inverno si poggia sui tetti del mio piccolo mondo. Del mondo che vedo dalle mie larghe finestre. E un uomo soltanto sta diventando il solo.
Luca.
Perché il suo nome non è più un segreto, e sfido le scaramanzie della mia più pagana fifa.
È rimasto nella pancia, in un momento che passa piano, e che definirei sbagliato. Prova del fatto che ti può accadere di tutto, ma le cose decidono per loro conto. Finchè l’ultimo rimasto nella lista, da convincere. non sei proprio che tu.
Luca sta seduto con le gambe intrecciate alle mie, come due cime sulla zattera (divano giallo di casa mia). Luca aspetta un mio bacio, mentre lo guardo naso contro naso, in quei pochi centimetri di attesa che sospendo, per vedere i suoi occhi fermi su me, e le sue ciglia che si aprono sulle mie.
Luca ha visto il mio segno, la mia vera pelle sotto il pomposo costume di scena. E non si è mosso. Gli ho chiesto cosa lo trattenesse su quella zattera, da mesi ormai, e lui non ha risposto. Ha solo sorriso, guardandomi di sbieco.
Così, lui come cura, di una mia volontà precaria, funambola. E in silenzio, senza prometterci nulla, ci siamo fatti compagnia, fino ad allevare le parole, ancora talmente neonate.
E vagisce un suo messaggio, nel cuore di una notte qualunque, in cui mi confida, intimo, che non può più fare a meno di me.
Si pagano sempre momenti così, e in anticipo. Perché è valsa la confusione; è valso il vano tentativo di dirgli addio senza mai riuscirci; è valsa la pena di mettere in discussione tutto di lui, e prima ancora tutto di me.
Siamo rimasti sul divano giallo a due posti, mirando bene la deriva, e abbiamo continuato a tenerci compagnia.
Siamo due che si abbracciano, che si tengono a distanza, che si criticano, che si stanno aspettando agli angoli di due strade; due che si svegliano insieme col sorriso, due che si baciano e tirano tardissimo, due che fanno l’amore e poi gli tocca correre sotto la pioggia per non perdere l’inizio del film al cinema. Due che si studiano, imbracciando le armi; siamo due che hanno ancora paura.
E due che non vorrebbero mai smettere di sfottersi, per ogni cosa.
Solo due, che si tengono per mano, mentre dormono.


Morale: uno spazzolino da denti non si dimentica mai per caso. Se poi, quando a dimenticarlo sei tu e il bagno è il mio, ancora di meno. Non mi freghi, sappilo!

2 comments:

Casa_Libera said...

Se gli occhi affaticati da una giornata pesante ed il cervello quasi in fase di spegnimento non mi tradiscono, questo tuo è un post importante: ti stai togliendo la parrucca in scena e due gocce rigano il cerone dal tuo volto. E' uno di quei momenti dove la "pagana fifa" lascia il posto alla consapevolezza di non dover fingere che sia altro, che non sia tu quello che ha deciso che questa "cosa" da oggi abbia un nome diverso.
E' uno di quei momenti che capitano poche volte nella vita, o per lo meno, che poche volte nella vita abbiamo la lucidità di riconoscere mentre lo viviamo.
La tua zattera gialla, da quel che vedo, è già in mezzo al mare, ma non va alla deriva (anche se così appare). Segue una rotta, non decisa da te nè da lui, ma da voi. Una rotta che non sai e non puoi saper dove ti porterà: spiaggia? scogli? scoperta di un nuovo continente? Sarai soccorso? Ne avrai bisogno? Lo vorrai? Nulla può essere deciso adesso, quando le tue gambe si intrecciano alle sue, quando continui a sfotterlo e quando corri per arrivare in tempo al cinema.
Una volta tanto non sarò nostalgico in quello che ti dico (lo so, sai, che ti riferivi - anche - a me nel tuo precedente post) perché quello letto non mi ha reso malinconico come altre volte mi è accaduto leggendo la vita di un uomo con quasi la metà dei miei anni: iniziare un rapporto di coppia è una cosa meravigliosa, viverlo è stupendo ma contare gli anni nei quali resiste è un qualcosa di stupefacente.
Ed è questo il succo del mio commento: in bocca al lupo! (la vecchia zia non poteva resistere!!)

Alec said...

NOn chiedermi come, ma questo commento non lo avevo letto. chiedo scusa, e sai perchè? Perchè mi piace come sempre, perchè è una riflessione giusta e perchè mi fa contento. Grazie Rob. E che la vecchia zia blateri ogni volta che vuole! :-)