Wednesday, June 20, 2007

Bold ambition.


Bene. Riassumere le ultime settimane non sarà compito facile. Vorrei quasi che qualcuno lo facesse per me. Ma poi che scrittore blogger sarei? Per cui su le maniche e via!
Tutto è incominciato all’inizio di questo mese. Tempo incerto e pioggia codarda. Un pomeriggio, dopo un pranzo cinese spiluccato senza troppa voglia con degli amici, andiamo a vedere uno show di mtv in piazza. Un’orda di ragazzini se stava per magnare gli amici mia, ben contenti dell’entusiasmo pubescente. Io invece guardavo i vjs, e pensavo: ammazza che vita che fanno questi… e pensare che io non trovo un lavoretto estivo manco a pagarlo oro! Torno a casa, con una granita alla quale ho contagiato la mia noia afosa. Faccio un giro di annunci offro-lavoro su internet e SBAM:
“annuncio cercasi vj mtv”. Proprio fra telemarketing e agente monomandatario. Mi metto a ridere e mi dico: massì, ma che te frega, ventisette anni e via che ancora jel’ammolli…. Manda sto cv pure a loro, che l’hai mandato anche al pescivendolo qui sotto (ci avrà avvolto una cernia per nonna Angelina dell’ottavo piano!).
Non lo dico a nessuno, che figurati se ti chiameranno; a te poi, ma va là, ma sei vecchio, etc etc.
Quattro giorni, quattro fottutissimi giorni e: drin drin pronto Alessandro? Sì chi parla, ciao sono Vera casting mtv. Oddio, cosa? Ti abbiamo fissato un primo colloquio qua a Milano! Ah ecco! Fra cinque giorni, pensi di esserci? Beh mmmh sì, direi che si può fare! (Ma sei stronzo?…. Si può fare? La tv, l’acclamato mondo dello spettacolo chiama te, e tu nicchi quasi snobbando? Vergogna!).
Chiamo a raccolta le amiche per una riunione straordinaria. E dico: allora che si fa? Amico numero uno mi dice: se non ci vai ti prendo a calci in culo da qua fino a Milano, e scordati di imporci la tiritera “dovevo-potevo-sapevo-se solo!” per i prossimi vent’anni! L’amico numero due annuisce nervosamente… paura negli occhi!
Ok vado. Il moroso felice come una pasqua. Perché si paventava l’idea mi scavassi da los cocones? Perché vorrebbe vedermi ricco e famoso? O perché gli avevo promesso una pedana vibrante come primo regalo da personaggio tv? …. Pedana, pedana!
Plano a Milano una mattina di pioggia, senza avvisare nessun amico bauscia (perdonatemi….). Finisco in questo studio ufficio casting e compilo le prime scartoffie. Un questionario che sembrava essere divertente perfino. Domande come: cosa guardi in tv? Quale personaggio televisivo vorresti essere? (risposta? Pingù).
Ero letteralmente circondato da adolescenti, per di più ragazzine, con il sogno di diventare tante Cristina Chiabotto versione vj e fare tanta plin plin (sul pubblico come Cucciolina negli anni ottanta?). Inutile dirvi che non potevano mancare le solite mamme coraggio: alza le spalle, tieni in dentro la pancia, sorridi, dì che sei insicura che piace sempre un po’di timidezza. Siori e siori, ecco il mondo dei casting! Io poggiato lì, a intimidire le giovini: essì sono vecchio e allora? Sticazzi piccola cessa… vedremo chi la spunta! Tzsè!
Il mio turno: stringo la mano a una ragazza carina, abbastanza mtv, e inizio a parlare di me. A ruota libera. Lei interviene quando riesce. Ride, ride parecchio. Si diverte, mi diverto anche io.
Quando tutto finisce mi ringrazia e mi saluta. Torno a Bologna. Mi si chiede: e allora? Com’è andata? Io non lo so. C’è un turno di Torino. Quello finale. Due giorni e poi si decide. Ma figuriamoci. Non ho esperienza. Non so come si faccia un provino. C’è gente che vive di questo. E per questo.
Sette giorni, sette fottutissimi giorni e: drin drin ciao Alessandro, chi è? Casting mtv. Sei piaciuto molto a Milano, mtv ti vuole rivedere a Torino per l’ultima parte del provino. Sarete meno di cento. Preparati bene. Ti mandiamo i testi! Ccc.. come scusa? Nel senso, sono dentro? Sono passato?
Sì Alessandro, dicevo: ti mandiamo i testi via mail. Che testi? I testi di una prova di simulazione conduzione. Preparali, perché li farai davanti alle telecamere di mtv fra cinque giorni esatti!
E lì inizio a pensare: ok, questa cosa sta succedendo davvero! Inizia a venirmi il panico. Decidi cosa metterti, prova i testi senza ridere, senza sentirti ridicolo, oddio mi impappino, mi si lega la lingua, sìì spontaneo, naturale, trova il tuo stile. Pensa che sarebbe la svolta della tua vita.
Plano a Torino con la pioggia. La sera prima. Passo del tempo con degli amici che mi davano ospitalità. Provo i testi e boom, perfetti. Un vero vj. Toni, parole, proprietà di linguaggio, voce diaframmatica, respiro regolare. La mattina del provino facevo la schiuma come un cappuccino. Mi presento all’indirizzo scritto in grassetto sulla mail. E lì vedo! Vedo la competizione, vedo l’aria che tira in situazioni del genere e mi fa alquanto schifo. Vedo l’abitudine di molti nel trovarsi sempre gli stessi ai provini di mezza Italia. Tutti o quasi col book, e tutti rappresentati da una qualche agenzia dello spettacolo. Tutti, tranne me. Calvo blogger outsider.
Mi chiamano. Finisco in questa stanza buia, con nove sagome nell’oscurità. Colpi di tosse, rumori di fogli da sistemare. Leggere parole ingoiate da un nero atroce. L’unica luce su di me, in piedi, con dietro un cartonato di mtv. La riproduzione più fedele di uno studio. Ho rischiato che mi venisse un attacco di sindrome di Stendhal. Troppi colori e io, dentro, come perno di una trottola a velocità eccessiva, e un microfono in mano. Mi saluta una voce! Ciao Alessandro….Dio? No, la direct casting. Bentrovato allora iniziamo: tre due uno e ….
Io attacco con voce tremante. Faccio qualche battuta, e sento che qualcuno ride. Insisto e il volume delle ghignate si alza. Finisce in vacca con Dio-casting che mi dice in un fiato di ridarella: va bene Alessandro bravo! Hai dato il meglio di te!
E sarò onesto: ho pensato “è fatta”.
E invece NO. Non sarebbe stata la mia vita, al limite del brivido fino all’ultimo soffio. Quando finiscono tutti gli altri modelli super top, visi angelici e voci da radio, ci raggiunge Dio con una bella lista. Quattro nomi, solo quattro. Coloro che avrebbero rivisto volentieri.
Io a casa. Grazie per essere venuto e arrivederci.
Perché no? Forse perché gay? Perché troppo adulto? Perché senza un’agenzia alle spalle? E perché ero lì, perché mi hanno voluto fino all’ultimo, o quasi?
Tutte risposte che forse mi sarei meritato, ma che nessuno mi restituirà. Però mi sono divertito davvero. E fanculo l’amarezza del ritorno a casa. Ho molti successi, che mi stanno stretti al cuore. Uno fra tutti? Colui che senza posa ha continuato sperare, a incoraggiarmi, a tifare per me con sfacciata parzialità e dirmi: vada come vada io sarò il tuo fan numero uno, sempre!
E così sia.

Saturday, June 09, 2007

La finestra

Venerdì è uscito “La finestra”, nuovo lavoro dei Negramaro. Etichette Sugar.
Chi mi conosce bene sa perfettamente quanto io stessi aspettando questo momento. Sono sempre stato un loro fan, ancora prima del fortunatissimo insuccesso sanremese di Mentre tutto scorre. Non sarà per me il tentativo di confermare il loro talento. Non ho dubbi, considerando che vivo in uno stato di venerazione per i sei ragazzi di Copertino, Italy.
L’unica speranza che conservavo era che questo disco fosse sulla stessa scia dei precedenti, con la sicurezza che i suoni sarebbero stati di maggior qualità, considerate le vendite e gli introiti degli ultimi due anni. Beh, attesa perfettamente soddisfatta. Da quel che si legge in giro, la registrazione è avvenuta a San Francisco, per mano di un grande della musica italiana, Corrado Rustici. E tutte le quattordici tracce sono state impresse su bobina, dando un effetto di musica suonata dal vivo, in presa diretta, probabilmente limitando anche le possibilità di rimasterizzazione infinita che il solo digitale garantisce. Si percepisce un alto livello di concentrazione sull’esecuzione di ogni singolo brano.

A un primo ascolto, l’omogeneità del disco pare essere un felice compromesso dei due dischi precedentemente pubblicati. Come fosse la terza parte di un trittico, tesi antitesi e sintesi. Riconosco la cura del sintetizzatore perfettamente giustapposto, alta sofisticazione delle corde acustiche, che in 000577 presentava la band al mercato. Riconosco le liriche immaginifiche, e la crescita del suono mentre la traccia trova la sua fine, smorzata in enfasi da falsetti a piena voce di Giuliano, in grandissimo spolvero. Tutte caratteristiche sempre più acute, invece, proprie di brani come “Solo 3 min”, o “Ogni mio istante” , “Estate”, “Solo per te”, contenuti in “Mentre tutto scorre”, anno duemilaecinque.
La struttura della canzone in linea di massima è in divenire. Si aggiungono suoni man mano che la storia che ci viene raccontata (a più livelli) cresce di densità. Le liriche sono dialogo diretto, rivolto al tu che ognuno di noi ha, o aspetta. E i toni di questa visionaria conversazione sono di autoaffermazione, di bisogno di definire il proprio sé. Ogni canzone cerca la propria dimensione di contenuto, come se cercasse delle risposte. È un vero e proprio inseguimento tra musica, toni sospesi, e Giuliano che , sempre in primissimo piano, fa cenno a tutto il resto di inseguirlo, in traiettorie che spesso virano, si modificano “sul più bello”, diventando meglio. Incredibilmente meglio.
Disco che rappresenta i primi minuti d’amore, quando tutto ci sorprende. Ci eccita e ci rannicchia in qualche pensiero. Tachicardiche marcette di suoni accentati e fiati a ritmo, così come scioglievolezza di ballads sussurrate all’orecchio teso (improponibili per qualunque voce normale da karaoke, mannaggia).
Questi ragazzi sono amici, e si vede. Si portano le orecchiette della mamma in valigia quando vanno in America per lavoro. Fanno della loro musica il loro intimo manifesto. Evitando magari di sforzarci per ricercare somiglianze con qualcos’altro, qualche altro suono, qualche altra band (vizio italiano dei più antipatici). Non c’è indecisione, né bordi friabili. I Negramaro sono un progetto sin dal loro principio. E nulla è cambiato.

Voto (sister insegna):
stelle pleiadi su cinque.

Monday, June 04, 2007

Sosia


Lo so... è così!
Almeno dal mento in su... e vi pregherei di credermi. Ma il mio punto di vista è questo: é il mio ragazzo ad avere un sosia che per caso gioca a calcio... e che faccio fatica a ricordarmi come si chiama, non fosse per questa foto!
E io polpetta non la baratto, neppure per un paio di quadricipiti da perdere quei 4 capelli che giocano a fare Lost sulla mia crapa!
Ecco!

Friday, June 01, 2007

Terra Naomi "Say it's possible"

Naomi ha prima scritto questa canzone, e poi attraverso YouTube ha chiesto al mondo di rispondere a una domanda: "Cosa chiederesti, se qualunque cosa fosse possibile?". Con le registrazioni video di alcune delle persone che hanno risposto, ha girato questo video ufficiale.

Mi ha fatto pensare; mi ha fatto emozionare. Lo posto per questa ragione.
Se non capite l'inglese, alla peggio guardate in faccia un pezzetto di mondo.