Tuesday, November 07, 2006

L'amore che.

L’amore delle cabine telefoniche sotto la pioggia, da cercare per dire solo buonanotte. L’amore alla domenica mattina, quando è la luce a svegliare chi dorme. L’amore del primo momento, quando ogni cosa appare ovattata. L’amore dell’ultimo momento, quando ogni cosa è persa, e assume il giusto valore nell’assenza. L’amore da guardare il mare e ricordare. L’amore del buio delle mani sotto le magliette calde. L’amore di chi si guarda anche durante un film. L’amore del ti voglio qua, ne ho bisogno. L’amore del ci vediamo domani, se ti va. O quell’amore degli abbracci d’improvviso. Le scie del non potrò dimenticarti, e anche le rincorse del non posso lasciarti! L’amore di chi non lo voleva, e invece. L’amore del finalmente ti ho trovato. L’amore del dimmi solo sì. L’amore del ti prendo e ti porto via, lontano. L’amore del sto arrivando, scusa il ritardo. L’amore del andiamo a cena fuori io e te. L’amore di chi si sposa in un altro paese. Quell’amore di chi si comprende anche solo per il rumore del respiro. L’amore del mi manchi da morire. L’amore del ti chiamo appena finisco, del dormi da me stanotte, dei gelati di piazza Santo Stefano alla sera mentre ti tengo la mano di nascosto. L’amore di chi suda occhi negli occhi. L’amore di chi resta e vede l’altro andar via. L’amore delle piccole cose che di te trovo in giro. L’amore del non so come sia potuto succedere. L’amore del non ci credo, non dire stronzate. L’amore di chi chiede scusa. L’amore di chi perdona. L’amore di chi non ci riesce. L’amore di chi piange perché è troppo. E di chi piange perché non è abbastanza comunque. L’amore di chi non è pronto per questo. L’amore di chi dubita, e anche quello di chi è davvero sicuro, sorprendentemente. L’amore che si sente dentro, e quello che si disperde. L’amore di chi lo conserva, attendendo. L’amore di chi lo confida senza guardare negli occhi. L’amore di chi lo dichiara, e quello di chi non lo farà mai. L’amore del fanculo ti amo, urlato sopra l’epilogo. L’amore, che descrivo, nei riflessi di ogni dritto e rovescio. L’amore di cui scrivo. L’amore opaco che la mia vita non ha ancora, e non più. L’amore che mi manca, dinnanzi all’amore di chi probabilmente legge queste righe.

L’amore di chi se la sente.
Fuggi Romeo, il tempo è tiranno, non è di usignolo, ma d’allodola il canto.

4 comments:

Alec said...

N.d.a.:
questo pezzo è stato scritto tempo fa, e pubblicato da qualche altra parte. Io lo conosco quasi a memoria, come fosse una preghiera da destinare al presente. Oggi è perfetto per me. Chissà per quanti altri.

Casa_Libera said...

mi sa che mattero sia contagioso... :-)

Alec said...

"mattero", immagino stia per Matteo! A naso....

Casa_Libera said...

eh già, si si