Monday, November 13, 2006

Ma quest'anno sì

Burro sugli occhi, e bocche chiuse.
Arriva un post che non devo scrivere, ma che mi scivola via.
Tre giorni di tonsille come due pompelmi, valgono a conservare la voce per dire qualcosa. Prima di tutto vi do un odore però: sulle mani ho il profumo di mandarini, i primi di questo altro inverno, qua dietro. Shit I turn into my mother, ci manca solo che anche io dica come lei ogni anno: “Uhm che buon profumo di natale!”.
Ho deciso che quest’anno farò l’albero. Due anni fa me ne sono ben guardato, mentre mollavo il fidanzato storico. Mi pareva di cattivo gusto impacchettargli anche il biglietto per il non-ritorno, proprio affianco al carbone di tutte le befane del mondo, scese in picchiata sulle loro nimbus2000 per dirgli: non sei stato proprio buono eh!. L’anno scorso invece mi ero appena trasferito in questa mia piccola scatola di fiammiferi che ho l’ardire di chiamare “casa”. Ho ripiegato su un simbolo del natale; un addobbo astratto, così tanto che nessuno lo ha colto. NO, quest’anno voglio l’albero casa americana famiglia tutta riunita, diciamoci ailovviù!
Pensavo al bianco, alla neve, al color latte da farci tuffare un biscotto con la granella al cioccolato.
E che ci appendo al verde sintetico? Io direi prima di arrotolare le luci, di quella bella luce coscienza, niente pacchianate multicolor evviachesonogaytiè! Questo nuovo senno illuminerebbe gli amici, carissimi, appesi al gancetto. Vorrei vederli bene, soprattutto a natale. Perché è questo il periodo in cui chiunque vorrebbe avere tutti accanto, a bere ciobar e a dirsi le solite cattiverie tutto zucchero. Quelli nuovi di zecca, ma anche quelli vecchietti, quelli di sempre. Coi loro faccioni sorridenti, versione buonefeste. Poi un nastro argento, che li tiene stretti. Un bel nodo doppio, come fosse un regalo. Muschio da darsi i baci tutto gennaio. Io e Paky in realtà lo abbiamo fatto fino a giugno. Il rametto sopra la cucina era diventato un rachitico bastoncino, senza una foglia che una! Ma per un bacino sulle guance, ci si può dire una piccola bugia!
Sotto il mio albero so che ci sarà un ometto buffo, probabilmente con addosso il vestito da renna più chip che avrà trovato; una polpetta su due gambette, che mi chiama: “la mia velina!”, che si rulla una canna mentre mi sfotte per vedermi imbronciato. E fare la pace sotto natale è come avere un oro Saiwa e una marmellata zuegg… qualcosa di ovvio, insomma!
Ma vedo anche gocciolare sui vetri una piccola delizia, viziata e di vapore. Ci potrei disegnare un bello smile col dito. Due punti come occhi, e una curva all’insù. Per poi, ne avessi solo il coraggio, cancellare tutto con un palmo di mano, guardare fuori e dire:
- Oh, little polpet (polpettina insomma), cosa avrà chiesto quest’anno Paris Hilton a babbo Natale?

2 comments:

CornflakesBoy said...

E io che pensavo che Babbo Natale non esistesse! Io so per certo (ma non chiedermi come....)* che Paris Hilton aveva scritto queste poche righe a Babbo Natale: "Ciao PapyNatale. Come te la sfanghi? Ti posso chiedere un regalissimo ... più issimo di quelli della raccolta punti delle merendine? Fai in modo che il mio nome compaia almeno una volta nel blog lingualunga. Ti prego! E' l'unico riconoscimento di essere una vera star! Io lo sono, vero? Ho anche cantato una roba che hanno messo su un cd. Anzi non su uno, ma su tanti. L'ho anche visto all'esselunga ieri. Pensa! dai dai dai dai dai dai dai dai dai dai dai dai babbino dai dai dai dai dai dai dai dai dai dai. TVTB, Paris"

* infondo sono pur sempre fi-dan-za-to con uno che è iscritto all'ordine dei giornalisti!!!!!

Alec said...

Sai che questa cosa la sapevo anche io? E ti dirò di più, so anche che Babbo Natale le ha risposto una roba del tipo:
"Cara la mia Paris, ti accontenterò anche quest'anno, sopratutto perchè tu sei sempre così gentile con me. Ti devo ancora ringraziare per l'anno scorso, quando mi hai cavalcato selvaggiamente dentro la tua limou, dopo aver svuotato tutte le bottiglie di Cristal del frigo bar... e che giochetti simpatici sapevi fare con i vuoti! Volevi che ti chiamassi: "la mia renna porcacciona"... e tu ridevi e ridevi... che bella notte di natale è stata! Un dopo-lavoro coi fiocchi"

Scommetto che il tuo Fi-dan-za-to queste cose non le sa! Gne gne gne!