Monday, January 15, 2007

Meraviglia

Mi meraviglia che il tempo passi così in fretta. Mi meraviglia scoprire di avere ancora un biscotto in fondo al barattolo. Mi meraviglia che per qualche ora il sole asciughi la nebbia alla mattina. Mi meraviglia una telefonata di mio padre, per sapere come me la cavo. Mi meraviglia prendere sonno subito dopo cena. Mi meraviglia che Britney Spears non abbia deciso di mettersi a dieta. Mi meravigliano le lacrime di un amico sulla mia maglietta, che si asciugano lente.
Mi meraviglia moltissimo rileggere le mail di due anni fa, e non riconoscermi affatto. Mi meraviglia questo cuore che si riscalda ancora e scoprire che mi piace il rumore che fa. Mi meraviglia ogni volta vederti sorridere mentre ti sveglio a suon di baci sugli occhi.
Mi meraviglia sempre vedere Alghero dall’aereo che atterra. Mi meraviglia che i miei vicini non si lamentino del volume della mia musica.
Mi meraviglia leggere le mie cose tradotte in altre lingue. Mi meraviglia sapere che qualcuno si commuove per qualcosa che ho scritto. Mi meraviglia da tanto contare quelle poche persone che ci sono sempre per me, e trovarmele affianco da una vita o quasi. Mi meraviglia sapere che voltare pagina non è così difficile come si teme. Mi meraviglia avere la sensazione che qualcosa di grande e importante stia per accadere. Mi meraviglia sentire che le giornate si stiano lentamente allungando. Mi meraviglia che i saldi siano già praticamente finiti. Mi meraviglia che tu pensi di infastidirmi mentre dici: “che bono quello”, a qualcuno che sta in tivvù; più o meno quanto mi meraviglia scoprire che in effetti un po’ mi infastidisce.
Mi meraviglia pensare che il mio fratellone si sposi a settembre. Non mi meraviglia vedere mia madre che già da di matto.
Ogni tanto mi meravigliano i miei pensieri, i miei sbagli, le cose che dico e le cose che mi sento dire. Mi meravigliano gli alibi e le dita delle mani dietro le quali nascondersi. Mi meravigliano le cose inaspettate che accadono, alle quali lentamente ci si abitua, ma con piacere. Mi meraviglia quando qualcuno si salva per mezzo della rinuncia. Mi meraviglia il coraggio altrui.
Mi meraviglia rendermi conto che c’è sempre una probabilità per tutto, e che niente sia dato per scontato. Mi meraviglia chi ha imparato così bene il mestiere di vivere.
Mi meraviglia e mi conquista constatare quante cose l’amore muova.
E mi fa stare bene, stare qua e attendere i giorni che abbiamo davanti. I giorni futuri che si vedono già come onde alte sulla linea dell’orizzonte.

3 comments:

Limbozero said...

Hai ripetuto cosi' tante volte questa parola "meraviglia", che mi si intreccia la lingua nel pronunciarlo ancora. Poi ci penso e dico che le parole hanno dei significati e' vero ma anche dei suoni che sembrano realmente contenere il significato della parola stessa.
MERAVIGLIA...suona bene e rende bene l'idea di piacevole sorpresa inattesa.
O no? :)

Alec said...

già, suona proprio come dici tu. mi compiaccio che mi capitino visitatori così acuti.
o no? :)

Anonymous said...

La meraviglia dell’inganno

Credevo la meraviglia debolezza. Io che non mi meraviglio (quasi) mai. Che ho sempre pensato lo stupore figlio dell’incapacità di guardare oltre la siepe.
E invece…
scopro che mi meraviglia leggerti e, di più, mi meraviglia trovarmi a leggerti, ancora una volta. La mia meraviglia oggi è scrivere anziché leggere. Aggiungere anziché sottrarre. Spostarmi da dietro il paravento che è il mio schermo, agitando la mano sui tasti. Mi meraviglia pensare a quante cose ora potrei dire, raccontare; non mi meraviglia che non lo farò. Ma mi meraviglia quante ancora di più, di più complicate e fantasiose ce ne raccontiamo, ingannandoci, ogni giorno. Per sopravvivere o per vivere solo un po’ meglio. Per far in modo che un ricordo sia meno dolce/amaro. Mi meraviglia che nonostante siamo noi stessi gli autori e i lettori di quel che ci raccontiamo, l’inganno riesca così bene. E ci crediamo a tal punto che il racconto diventa vero, reale come le conseguenze che genera. Ma alla fine ciò che ha valore è questo. Importa poco che quel che ci raccontiamo sia vero, concreto, razionale; conta la forma: qualcuno, come te, potrebbe davvero farcela.