Thursday, May 24, 2007

Perfidia e ingenuità

Bene: vi racconto questa storiella.
Come avrete capito dal precedente post, ieri era il compleanno di Luca. Io, che sono eccessivo a giorni alterni, non mi accontento di preparare una cenetta e basta. In questo periodo sta lavorando molto, e sapevo bene che non avrebbe mai avuto tempo di organizzare una festicciola. Così ci ho pensato io… ma ragazzi se gliel’ho fatta sudare!
Uscito dall’ufficio alle otto è arrivato a casa mia per cena. Entrato in casa era tutto sudato e si è precipitato sotto la doccia. Dopo di che mi ha raggiunto a tavola. Ha trovato sotto il naso un’insalata confezionata e una scatoletta di tonno in scatola (ancora in scatola intendo!). Mi ha guardato con occhi di rimprovero, e io subito a giustificarmi: “Amore, fa caldo, siamo ciccioni, dai… ci fa bene”. Pensate che l’ho quasi convinto.
Dopo cena mi sono accorto che aveva un musetto lungo, e gli ho chiesto cosa avesse.
“Non mi hai preso neppure una tortina…”. Ho finto di essere mortificato. E gli ho risposto:
“Dai che ci sono i polaretti in freezer… ne vuoi uno?”
Credevo di ridergli in faccia, di tradirmi. Lui mi ha guardato sufficientemente schifato e si è limitato a fare no con la testa. Io ho finto di non dargli peso!
Sapevo che da lì a poco la casa si sarebbe riempita di amici, e lui era ancora in mutande. Non sapevo cosa inventarmi per convincerlo a rivestirsi. Non volevo dare nell’occhio. Ho cercato di proporgli una buona ragione tirando in ballo la digestione, che con la pancia scoperta magari ti fa male amore. Lui, piuttosto secco mi fa: “ ah sì certo, per un’insalata stai a vedere che muoio”. In fondo come biasimarlo, poverino!
All’ora prestabilita ricevo una telefonata. Il mio gancio. Gli amici erano sotto casa, e aspettavano che io aprissi portone e porta di casa. Lui sempre in mutande sdraiato sul divano, badate bene!
Mi alzo, rispondo.
“Scusa non ti sento ho la tivvù alta aspetta che mi sposto”… e intanto quatto quatto vado ad aprire agli amici.
Torno di là, gli do un bacino e gli lascio un cuscino proprio di fronte alle vergogne. Lui non intuisce nulla, mi restituisce il bacino, un po’ tirato a dirla tutta, e si stringe al cuscino.
Tre due uno… e otto persone entrano nel mio soggiorno cantando tanti auguri a te, soffocati dalle risate nell’averlo trovato così… un tripudio di ciccia vergognosa! Tossivano ridevano e scattavano foto. Lui immobile, senza fiato!
Io che mi godevo la scena pensando che si buttasse dalla finestra. Invece… la mia popetta tenerissima (solo quando vuole)… si è messo a piangere, tutto emozionato.
Ho preso la torta… una sberla di torta diciamocelo! E quando l’ha vista si dev’essere sentito ridicolo nell’aver pensato che io, che uno come me, che questa meraviglia qua che vi scrive, si potesse dimenticare la torta nel giorno del compleanno! Quante cose ha ancora da imparare il ragazzo! Tzsè!
Ha scartato i regali, probabilmente attendendo il mio momento! Io, che se non vedo il sangue non mi fermo, ho annunciato al popolo: “ Beh sappiate che il mio regalo ve lo siete appena mangiato”. Lui non ha mosso un ciglio! Che goduria!
Rimasti soli, dopo una bella serata caldissima, fra i clacson dei tifosi del milan sui viali di Bologna che raggiungevano le nostre risate da soggiorno, mi preparavo a infliggere l’ultima stoccata!
Ho tirato da sotto il letto un pacchetto. Una busta di un negozio in centro che vende abbigliamento. Lo conosciamo bene questo negozio, perché spesso ci facciamo un salto! Lui subito mi fa:
“Ah sì la maglietta bianca, con le scritte rosse!. Povero sciocco!
Apre la busta e trova i classici giornali. Scava e scova un pacchettino. Qualunque gay del mondo avrebbe saputo cosa lo attendeva e cosa fare. Il mio gay no! Il mio è proprio uno che è meglio se va a zappare! Scarta il pacchettino e si ritrova in mano un astuccio blu e argento. Lo guarda. Interdetto.
(credo che abbia pensato: chissà se si mangia!)
Lo apre rovesciato a testa in giù. (e che cazzo, ma vuoi imbroccarne una che è una almeno? Macchè).
Scivola sul letto un anello. Lo conosceva, lo avevamo visto una volta in centro. Lui sgrana occhi e bocca, e non dice nulla. Lo prende fra indice e pollice. E mi guarda. A quel punto poteva accadere di tutto.
Gli si sono bagnati gli occhi e mi ha abbracciato.
Lo ha indossato e si è ammirato la mano.
“E’davvero bello… ma tanto bello… grazie, non so cosa dire”, mi ha detto. Nella sua testa credo che si affollassero molte cose, ma una in capo a tutte. Credo si chiedesse se se lo fosse meritato.
Ecco, che ci pensasse vah, che male non fa!
Stamattina prima che fuggisse al lavoro, ho aperto un occhietto. L’ho tanato mentre si guardava la mano e sorrideva.
E quel sorriso vale più di tutto il resto!

6 comments:

CornflakesBoy said...

Ricordati di darmi la ricetta di quel dolce!!!! Mi raccomando! :-)

Alec said...

"Ci vuole passione
molta pazienza
sciroppo di lampone
e un filo di incoscienza
ci vuole farina
del proprio sacco
sensualità latina
e un minimo distacco
si fa così
rossetto e cioccolato
che non mangiarli sarebbe un peccato
si fa così
si cuoce a fuoco lento
mescolando con sentimento"

Rossetto e cioccolato. Ornella Vanoni.

Casa_Libera said...

che bello tutto ciò che hai raccontato! su che canale va in onda, questa nuova produzione endemol?
Vabbè, non mi riesce di fare la zia acida: è bello davvero quello che hai scritto..

Anonymous said...

Senza parole Ale! Prprio bello quello che hai scritto e gli hai preparato a Luca... Tanti sognano con un momento come quello che descrivi alla fine! Auguri anche a te caro!! Un bacio forte forte! TIGNA

Anonymous said...

tu brava...bravissima...vedi che le serate trascorse a piangere con caramba hanno dato i buoni frutti?!!?!?! ma alla fine hai proprio ragione quando scrivi.. "che uno come me, questa meraviglia qua che vi scrive... " ...ecco io non l'avrei detto proprio così!! ;)

Gift Zwerg said...

Un coniglio_mannaro che si commuove!!!! O sto invecchiando davvero oppure mi sono assuefatto allo Zoloft e devo aumentare la dose! Concordo con C_trullo, bello quello che hai scritto ma soprattutto fatto. Mi viene quasi voglia di innamorarmi di nuovo...si decisamente lo Zoloft non sta facendo più il suo dovere.