Thursday, October 26, 2006

Non dirà mai

Lui non dirà: “ti amo”.
Non lo ha mai detto, e sostiene di essere sicuro che non lo dirà mai.
Io e lui sul divano giallo di casa mia, le nostre scarpe sul tappeto a righe, e le sue parole dai contorni bel tracciati, senza sbaffi d’inchiostro.
Ci penso da ieri, da quando mi ha confessato questa sua rinuncia al verbo d’amore per eccellenza. Fra le dichiarazioni possibili, questa è la più comune, la più abusata, la più attesa. Penso a quanto la si riesca a sprecare, a tradire, a dimenticare. Due parole, perfino corte, quasi quanto preposizioni articolate. Ma che nascondono benissimo le scuse per le assenze degli amanti distratti, e le bugie degli amanti mediocri; neanche fosse una coperta in trincea.
Dunque: penso al tramonto perfetto, in riva al mare, mentre la sera d’estate cala intorno… io e lui forse, magari. Io e lui muti peggio dei pesci che vennero a galla per vedere la palla di pelle etc etc.
Penso agli abbracci dopo una lite, penso al respiro affannato dopo la paura di perdere l’altro. Nessuna parola gridata sul presunto epilogo, nessuna promessa.
Sono d’accordo con chi sostiene che i fatti valgano più di mille parole. Dimostrare l’amore, l’affetto, la cura per l’altro, ammorbidisce le volontà, stringe i nodi che tengono legate due persone. Ma io, che sono cresciuto con i telefilm americani, sotto l’albero di natale, in mezzo ai pacchetti, vorrei riconoscere il SUO regalo per quella frase, per quel modo di riconoscersi subito, per quel filo che due parole corte riescono ad estendere, nonostante le distanze.
Penso ai miei genitori e credo di poter dirvi che, se sono qui, se sono nato, è anche grazie a quelle frasi che da ragazzi mio padre avrà detto all’orecchio di mia madre, mentre giravano il mondo in seicento bianca.
Posso rinunciarci?

2 comments:

CornflakesBoy said...

Cito la guru della Winterson:
" Stavi attenta a non dire le parole che presto sarebbero diventate il nostro altare privato. io le avevo già dette molte altre volte, lasciandole cadere come monete nel pozzo dei desideri, sperando che si avverassero. le avevo offerte come dei notiscordardimè a ragazze che avrebbero fatto meglio a starci attente. Le avevo usate come proiettili o merce di scambio. Non mi reputo una persona insincera, ma se dico che ti amo e non lo intendo. Cosa sono? Ti vorrò bene, ti adorerò, ti cederò il passo, mogliorerò per te? Ti diorò la verità? E se l'amore non è tutte queste cose, allora cos'latro è?"

Insomma non fermarti alle parole che non vengono dette, ma ai fatti che dimostrano le "vere" intenzioni.

Ancora Winterson:
"Ti amo". Com'è che la cosa meno originale che sappiamo dirci è tuttavia la sola che desideriamo sentire?
"Ti amo" è sempre una citazione. non sei stata tu a dirlo per la prima volta, e nemmeno io. E' sempre una citazione.

Alec said...

eccola qua, la mia sister e le verità che raccoglie dalle cose del mondo, anche per me.