Saturday, October 21, 2006

Becomin' famous

Vorrei conoscere gli autori di questo telefilm che mi sono abituato a chiamare “la mia vita”. Potrebbero spiegarmi perché non ci sono mai pause pubblicitarie, da permettermi almeno di andare di corsa in bagno a far pipì.
Alecs andros… in greco significa più o meno: l’uomo che viene prima. E direi che non è una gran bella predestinazione. Mi sono convinto che in fondo, traslando, potrei intendere la cosa in molte maniere, del tutto consolanti. Ma non è stato affatto facile.
Sono schiavo delle mie sigarette, fumate tutte troppo in fretta; dei miei caffè cortissimi, tirati giù senza troppi complimenti; della musica suonata forte; dei libri che ho già letto e che avrei voluto scrivere; di tutti gli altri libri sul pavimento di casa mia, in attesa di essere letti, come fosse il futuro a promettersi a loro.
Nascere con il mare davanti agli occhi, ti fa sembrare il resto del mondo una terra di conquista. E quante cose avrei da dire su queste gesta e tutte le improbabili traiettorie. A volte non proprio dritte. La mia corsia, nella fattispecie, drizzandola qua e là, mi ha portato a Bologna diversi anni fa. Ed è così bello vederla avvolta nella nebbia, da dietro i vetri di casa mia. Così che il mare diventi l’unica nostalgia che ricordi volentieri.
Io feticista del verbo sin dal primo vagito, conservo ogni cosa abbia visto e trattenuto nei pugni, fino ad oggi. Un po’ come succede a chiunque. Niente di speciale.
Il primo giorno in ogni casa dove abbia abitato, così come l’ultimo, chiudendomi ogni singola porta alle spalle. Come l’amore, che non è mai mancato all’appello. E oggi, consumo il mio tempo sulle carte di un libro che prima o poi trascinerò fino alla fine, ritrovandomi per le mani una storia che non sia la mia, ma che lo sia come nessun’altra.
Dei miei amici parlerò, come esempi da non seguire se non in casi di pura emergenza. Delle domeniche perse a guardare il soffitto per qualche pensiero storto, difficile da sciogliere. Del cioccolato fondente che cola, goloso come le notti da scaldare.
E di tutto quello che succede, come il buco con la menta tutta intorno.
- Non tutto quello che si pensa si può dire, ricordatelo….- mi disse la mamma, una volta.
Ed è da allora che penso, ardentemente:
- Quisquiglie!!

4 comments:

Anonymous said...

ti lamenti che il tuo nome significa colui che viene prima??? cosa dovrei dire io che il mio significa UNTO DEL SIGNORE!!!!

Anonymous said...

e io, che sono una donna e il mio nome significa l'uomo che viene prima...cosa dovrei pensare di me?

Bell'inizio, ben arrivato scricciolo.
ale

CornflakesBoy said...

anche il mio nome MATTEO, significa uomo di Dio. Insomma già nel nome potevo tranquillamente capire che il mio destino era fare la monaca e lasciare le "orge del sabato sera" (riferimento puramente casuale!) a chi è + intraprendente di me! Benvenuto nella blogsfera!

Anonymous said...

Filippo significa amante dei cavalli...e da 25 anni mi chiedo se vivi, alla griglia o alla pizzaiola. Ovvero quale particolare parte dei cavalli...

E basta elemosinare commenti! Voglio essere pagatooooo!

;)