Thursday, October 25, 2007

Orgoglio e percosse


Sono un rompiballe; discuto per tutto o quasi, e pesto i piedi se non mi dai udienza. Voglio essere accontentato, curato, coccolato. Voglio tutto, e che il tutto sia per me. Vorrei che fossi sempre allegro, felice di vedermi e con una matita in tasca all’occorrenza. E quando mi incazzo sono sgodevole, tremendo, impossibile. Alzo la voce, e uso toni del tutto inappropriati.
Tu stai lì con gli occhi sgranati, senza neppure capire cosa stia succedendo. Mantieni l’espressione di sorpresa finchè non realizzi. E vogliamo parlare di cosa succede a quel punto? Ti alzi in piedi, tieni le mani chiuse a pugno lungo i fianchi e abbai. Sì. Tu abbai. Non parli ma ti mangi le parole in un unico fiato. Tu che non sbagli mai, tu che dai l’idea di fare tutto per me. Fosse davvero così mi incazzerei? Ecco.
Mentre tu latri e ti arrampichi sugli specchi (sì, fai anche questo), io mi vado a sedere, accendo una sigaretta e ti sputo il fumo addosso, per provocarti. Tu mi dedichi la migliore faccia sarcastica che ti viene. E pensi di liquidarmi con un “va bene hai ragione tu”. Ahahahaha. Più di un anno e non hai ancora capito. Non lo mollo l’osso, bello!
Mi dici di non guardarti così, che sono sempre scontento (ma quando mai, io ti adoro) e che mi piace litigare (questo forse è un po’vero).
Beh tu non ci sai fare… esageri sempre. E quando la butti sul ridere, o quando prendi le tuo cose e fai per uscire di casa? Lì dai davvero il tuo massimo. Con l’orecchio teso per vedere se ti sto rincorrendo fino all’uscio.
Stamattina abbiamo fatto venire giù il teatro. Non hai mai abbaiato così, né io replicato con tale rapidità eloquente. Una mitraglietta e tu lì a saper schivare neppure il venti per cento dei proiettili. Finché ce l’hai fatta; hai eseguito il tuo repertorio perfettamente; imbracciato la giacca, scarpe ai piedi (a dirla tutta ti stavi infilando le mie… come sarebbe stato se ti avessi inseguito, non per convincerti a rimanere, ma per darti del ladro?)
E sbam no? La porta si sbatte amore, è una cosa dalla quale non puoi esimerti! No, tu la appoggi, perché sei ben educato. Ti devo insegnare tutto, ti devo!
Comunque ci è venuta così stavolta. La prossima volta sapremo fare meglio!
Intanto decidiamo quando vederci per fare pace. Vedi? Su quello non abbiamo indecisioni; ci viene proprio bene, io ti dico che hai torto ma che ti perdono, tu mi dici che sono uno stronzo ma che ti piaccio anche così. Mai uno scusa ho sbagliato, mai sia, neppure per sbaglio.
Mi ami? Sì? Davvero? Anche io, tanto.

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