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Bene. Riassumere le ultime settimane non sarà compito facile. Vorrei quasi che qualcuno lo facesse per me. Ma poi che scrittore blogger sarei? Per cui su le maniche e via!
Tutto è incominciato all’inizio di questo mese. Tempo incerto e pioggia codarda. Un pomeriggio, dopo un pranzo cinese spiluccato senza troppa voglia con degli amici, andiamo a vedere uno show di mtv in piazza. Un’orda di ragazzini se stava per magnare gli amici mia, ben contenti dell’entusiasmo pubescente. Io invece guardavo i vjs, e pensavo: ammazza che vita che fanno questi… e pensare che io non trovo un lavoretto estivo manco a pagarlo oro! Torno a casa, con una granita alla quale ho contagiato la mia noia afosa. Faccio un giro di annunci offro-lavoro su internet e SBAM:
“annuncio cercasi vj mtv”. Proprio fra telemarketing e agente monomandatario. Mi metto a ridere e mi dico: massì, ma che te frega, ventisette anni e via che ancora jel’ammolli…. Manda sto cv pure a loro, che l’hai mandato anche al pescivendolo qui sotto (ci avrà avvolto una cernia per nonna Angelina dell’ottavo piano!).
Non lo dico a nessuno, che figurati se ti chiameranno; a te poi, ma va là, ma sei vecchio, etc etc.
Quattro giorni, quattro fottutissimi giorni e: drin drin pronto Alessandro? Sì chi parla, ciao sono Vera casting mtv. Oddio, cosa? Ti abbiamo fissato un primo colloquio qua a Milano! Ah ecco! Fra cinque giorni, pensi di esserci? Beh mmmh sì, direi che si può fare! (Ma sei stronzo?…. Si può fare? La tv, l’acclamato mondo dello spettacolo chiama te, e tu nicchi quasi snobbando? Vergogna!).
Chiamo a raccolta le amiche per una riunione straordinaria. E dico: allora che si fa? Amico numero uno mi dice: se non ci vai ti prendo a calci in culo da qua fino a Milano, e scordati di imporci la tiritera “dovevo-potevo-sapevo-se solo!” per i prossimi vent’anni! L’amico numero due annuisce nervosamente… paura negli occhi!
Ok vado. Il moroso felice come una pasqua. Perché si paventava l’idea mi scavassi da los cocones? Perché vorrebbe vedermi ricco e famoso? O perché gli avevo promesso una pedana vibrante come primo regalo da personaggio tv? …. Pedana, pedana!
Plano a Milano una mattina di pioggia, senza avvisare nessun amico bauscia (perdonatemi….). Finisco in questo studio ufficio casting e compilo le prime scartoffie. Un questionario che sembrava essere divertente perfino. Domande come: cosa guardi in tv? Quale personaggio televisivo vorresti essere? (risposta? Pingù).
Ero letteralmente circondato da adolescenti, per di più ragazzine, con il sogno di diventare tante Cristina Chiabotto versione vj e fare tanta plin plin (sul pubblico come Cucciolina negli anni ottanta?). Inutile dirvi che non potevano mancare le solite mamme coraggio: alza le spalle, tieni in dentro la pancia, sorridi, dì che sei insicura che piace sempre un po’di timidezza. Siori e siori, ecco il mondo dei casting! Io poggiato lì, a intimidire le giovini: essì sono vecchio e allora? Sticazzi piccola cessa… vedremo chi la spunta! Tzsè!
Il mio turno: stringo la mano a una ragazza carina, abbastanza mtv, e inizio a parlare di me. A ruota libera. Lei interviene quando riesce. Ride, ride parecchio. Si diverte, mi diverto anche io.
Quando tutto finisce mi ringrazia e mi saluta. Torno a Bologna. Mi si chiede: e allora? Com’è andata? Io non lo so. C’è un turno di Torino. Quello finale. Due giorni e poi si decide. Ma figuriamoci. Non ho esperienza. Non so come si faccia un provino. C’è gente che vive di questo. E per questo.
Sette giorni, sette fottutissimi giorni e: drin drin ciao Alessandro, chi è? Casting mtv. Sei piaciuto molto a Milano, mtv ti vuole rivedere a Torino per l’ultima parte del provino. Sarete meno di cento. Preparati bene. Ti mandiamo i testi! Ccc.. come scusa? Nel senso, sono dentro? Sono passato?
Sì Alessandro, dicevo: ti mandiamo i testi via mail. Che testi? I testi di una prova di simulazione conduzione. Preparali, perché li farai davanti alle telecamere di mtv fra cinque giorni esatti!
E lì inizio a pensare: ok, questa cosa sta succedendo davvero! Inizia a venirmi il panico. Decidi cosa metterti, prova i testi senza ridere, senza sentirti ridicolo, oddio mi impappino, mi si lega la lingua, sìì spontaneo, naturale, trova il tuo stile. Pensa che sarebbe la svolta della tua vita.
Plano a Torino con la pioggia. La sera prima. Passo del tempo con degli amici che mi davano ospitalità. Provo i testi e boom, perfetti. Un vero vj. Toni, parole, proprietà di linguaggio, voce diaframmatica, respiro regolare. La mattina del provino facevo la schiuma come un cappuccino. Mi presento all’indirizzo scritto in grassetto sulla mail. E lì vedo! Vedo la competizione, vedo l’aria che tira in situazioni del genere e mi fa alquanto schifo. Vedo l’abitudine di molti nel trovarsi sempre gli stessi ai provini di mezza Italia. Tutti o quasi col book, e tutti rappresentati da una qualche agenzia dello spettacolo. Tutti, tranne me. Calvo blogger outsider.
Mi chiamano. Finisco in questa stanza buia, con nove sagome nell’oscurità. Colpi di tosse, rumori di fogli da sistemare. Leggere parole ingoiate da un nero atroce. L’unica luce su di me, in piedi, con dietro un cartonato di mtv. La riproduzione più fedele di uno studio. Ho rischiato che mi venisse un attacco di sindrome di Stendhal. Troppi colori e io, dentro, come perno di una trottola a velocità eccessiva, e un microfono in mano. Mi saluta una voce! Ciao Alessandro….Dio? No, la direct casting. Bentrovato allora iniziamo: tre due uno e ….
Io attacco con voce tremante. Faccio qualche battuta, e sento che qualcuno ride. Insisto e il volume delle ghignate si alza. Finisce in vacca con Dio-casting che mi dice in un fiato di ridarella: va bene Alessandro bravo! Hai dato il meglio di te!
E sarò onesto: ho pensato “è fatta”.
E invece NO. Non sarebbe stata la mia vita, al limite del brivido fino all’ultimo soffio. Quando finiscono tutti gli altri modelli super top, visi angelici e voci da radio, ci raggiunge Dio con una bella lista. Quattro nomi, solo quattro. Coloro che avrebbero rivisto volentieri.
Io a casa. Grazie per essere venuto e arrivederci.
Perché no? Forse perché gay? Perché troppo adulto? Perché senza un’agenzia alle spalle? E perché ero lì, perché mi hanno voluto fino all’ultimo, o quasi?
Tutte risposte che forse mi sarei meritato, ma che nessuno mi restituirà. Però mi sono divertito davvero. E fanculo l’amarezza del ritorno a casa. Ho molti successi, che mi stanno stretti al cuore. Uno fra tutti? Colui che senza posa ha continuato sperare, a incoraggiarmi, a tifare per me con sfacciata parzialità e dirmi: vada come vada io sarò il tuo fan numero uno, sempre!
E così sia.