Quanto silenzio, vero? Ha dato fastidio anche a me. Insomma, ora mi pento di dover infilare in un unico post troppe novità che perderanno il tempo sorpresa, perché pressate fino all’ultimo punto. Da cosa comincio? Dal fatto che un bel giorno mi è stato offerto di scrivere in una rivista on web? Già successo nella mia vita, ma stavolta tutto diverso. Mi si chiede di parlare di libri, e giudicarli, come fosse indispensabile la mia opinione. Finora solo gli amici hanno finto che la mia sedicente lungimiranza di giudizio avesse qualche peso. Ora c’è perfino qualcuno che mi paga. Il mondo è alla rovescia. Sono scivolato su un treno settembrino fino a Mantova, per scrivere del festivaletteratura, e devo dire che la camicia stropicciata da reporter la porto con una certa dignità. O almeno così mi è parso. Presto avrò la mia rubrica fissa, così almeno qualcuno crederà alla mia sempiterna convinzione che lo spirito di Carrie Bradshaw alberghi in me. E da che mò!
Sto pensando ad altri mille progetti, fra cui l’organizzazione di un concorso di scrittura. E anche quello sarebbe un bel momento. Insomma, macina macina alla fine qualcosa si raccoglie. Intanto so bene io, e sa bene l’intero mondo che abbraccio, che dai libri, dal raccontare, dall’immaginazione, io non posso allontanarmi. Forse neppure perdessi mai la memoria.
E questa piace ai miei amici orsi. In un caldo pomeriggio di fine agosto ho avuto il piacere di inciampare in libreria su un mio autentico mentore inconsapevole. Il caro Luca Telese, popolare e beffardo giornalista parlamentare del nostro bel paese disastroso. Ora ci sta anche che lui si metta a leggere le mie cose, perché incuriosito da me… ma che ci si dia del tu no! Non avrei mai neppure osato inventarla come panzana questa… mai! Eppure. Quanto cari mi stanno gli eppure che, vele, soffiano di successo.
Per quanto riguarda il privato care telecamere di Verissimo, dirò che il mio fratellone si è sposato. E di questo ne riparlerò, come previsto. Sabato, in una giornata fulgida in barba alle minacce di Migliacci. Ho visto la gioia delle promesse, di un persempre così credibile da spingermi al pianto incontrollabile, e null’altro ci può essere di più bello che vedere da vicino il cuore di colui col quale sono cresciuto una vita per davvero.
E io nel mio piccolo mi difendo. Un anno con Luca, festeggiato purtroppo troppo in fretta. Ma che ci importa amore. È il nostro senso di sghimbescio che ci piace tanto. Quelle parole che capiamo solo noi, e nessun’altro. E anche per tutte le cose che ancora non diciamo. Tutto.
Insomma…. Scusate la sintesi, ma ho una pizza nel forno… questo e quanto e ben ritrovati. Non dimenticate che nel mio CV figuro ancora come “blogger”… anche se diserto. A presto.
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2 comments:
nonostante avessi già ascoltato le tue ultime avventure dalla tua viva voce, io sono tutto un friccicorio per il tuo nuovo post!
Figurati gli altri!!!!!
Bentornato SISTER! Non sai quanto ci sei mancato!
come ho avuto modo di commentare nel tuo ultimo post non vedevo l'ora di rileggerti. però mò non fare la preziosa, eh!
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